Cosa vedere a Melfi: visita al piccolo borgo della Basilicata del nord

Francesco Centorrino

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Cosa vedere a Melfi sicuramente non è la domanda del secolo ma ti sarà capitato almeno una volta nella vita di chiederti in generale cosa vedere in Basilicata no? 

Certo la regione del sud Italia è inesplorata a molti e conosciuta perlopiù per i Sassi di Matera. Posso assicurarti che tra le cose da vedere in Basilicata c’è uno dei borghi più belli della nostra Penisola. Se non è chiaro stiamo parlando proprio di Melfi.

Città ai piedi del Monte Vulture, in un viaggio alla scoperta della provincia di Potenza una visita alla città lucana è d’obbligo. Ma per cosa è famosa Melfi? Sicuramente per il noto vino rosso Aglianico del Vulture DOC nonché per l’olio d’oliva DOP e il “marroncino”, la castagna dei boschi che circondano il vulcano spento. 

Considera, però, che la città della Basilicata è ricca anche di arte e cultura. Continuando a leggere avrai modo di poter viaggiare con la mente alla scoperta di questo borgo medievale. In particolare tra le cose da vedere a Melfi te ne indicherò 4 di grande interesse come:

  • il castello medievale
  • il centro storico e i suoi monumenti
  • la Melfi sotterranea
  • le chiese
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Melfi

4 cose da vedere a Melfi

La città a nord della Basilicata vanta una storia tutta da scoprire attraverso i suoi monumenti. La sua fondazione si perde nella leggenda e sporadiche notizie storiche si hanno durante il dominio bizantino. Prima dell’XI secolo, quindi,  non si hanno informazioni corpose. Oggi cuore del piccolo borgo è il centro storico di forte impronta medievale. Prima capitale della dominazione normanna, è stata meta di viaggi da parte di Federico II di Svevia. Sede della Costituzione di Melfi, ha conosciuto un forte declino nei secoli successivi.

Quindi cosa c’è da vedere a Melfi? Durante una vacanza all’insegna dell’arte anche con l’ausilio di visite guidate sicuramente la prima tappa obbligata è il castello normanno svevo. Lo sapevi che la fortezza ospita una delle attrazioni artistiche più belle della Basilicata? Continua a leggere per capire di cosa si tratta.

Il Castello normanno-svevo

Posto su una collina ai piedi del monte Vulture, il nucleo più antico del castello di Melfi risale all’XI secolo ed è opera di Roberto il Guiscardo. Ad oggi risulta essere uno dei castelli più grandi del sud Italia con le sue imponenti mura, le dieci torri (sette a pianta rettangolare e tre rotonde) e i quattro ingressi, tre di epoca angioina.

Importanti rifacimenti e ristrutturazioni sono state fatte da Federico II di Svevia in quanto ha scelto la grande roccaforte come residenza. Altri rinnovamenti della struttura risalgono agli Angioini a cui si devono la costruzione di alcuni spazi adiacenti la sala del trono e l’ala nord-est con cinta muraria e tre cortili. Continui maneggiamenti alla struttura del castello si hanno anche in epoca moderna fino a quando non è stato ceduto allo Stato italiano nel 1954.

Oggi al piano terra è presente il Museo Archeologico Nazionale del Melfese “Massimo Pallottino”. Secondo ordine cronologico, qui sono esposti reperti di ogni epoca a ripercorrere la storia della città. Tra le testimonianze più importanti e di grande interesse artistico, da vedere assolutamente è il cosiddetto Sarcofago di Rapolla. Collocato nella torre dell’orologio, è di età Antonina e uno dei rari esempi di sarcofago a colonne. Caratteristica principale è che, essendo destinato a una collocazione muraria, presenta una ricca decorazione in bassorilievo su tutt’e quattro i lati e sul coperchio. Sicuramente è una delle attrazioni artistiche per cui vale la pena visitare il piccolo borgo con le sue meraviglie.

Una visita obbligata al castello occorre farla se si vuole fare anche un viaggio nella storia. Devi sapere che la fortezza ha ospitato quattro concili ecumenici ed è da qui che papa Urbano II ha bandito la Prima Crociata verso la Terra Santa. Sicuramente tra gli eventi storici più importanti che vede protagonista anche Federico II è la promulgazione della Costituzione di Melfi nel 1231, redatta, tra i vari personaggi illustri, anche da Pier Delle Vigne.

Il Centro Storico

Durante una visita guidata alla città di Melfi non può mancare di vedere le bellezze del centro storico. Dedalo di viuzze dalla classica impronta medievale, è circondato dalla cinta muraria e le sue porte. Una parte del tracciato murario di epoca bizantina ancora oggi è visibile nel tratto sud. Qui è presente Porta Calcinaia, così denominata poiché conduceva verso un sobborgo con botteghe di fornaciari e calcinai. Oggi sono conservati i due bastioni laterali a forma di parallelepipedo utili come sistemi di difesa. 

Poco distante è presente la Fontana del Bagno. Costruita nel 1928, è stata utilizzata a lungo per abbeverare i cavalli. Successivamente le donne del paese l’hanno usata come lavatoio. Principalmente era la fonte di scorte di acqua per le abitazioni.

Con l’avvento dei Normanni e l’ampliamento del centro urbano verso nord-est, la cinta muraria è stata prolungata per difendere anche questo versante. Qui sorge la Porta Troiana aperta sulla via per raggiungere Troia, in Puglia. Il tratto più orientale delle mura è di epoca federiciana ed è stata rimaneggiata dai Caracciolo. Presenta oggi una struttura che doveva difendere il centro abitato dalle nuove armi di età moderna come bombarde e mine.

La più nota degli ingressi alla città di Melfi è Porta Venosina. Oggi ancora completamente integra, è un rifacimento dei Caracciolo. Così chiamata poiché conduceva alla vicina Venosa, riporta una lapide commemorativa in onore di Federico II e gli stemmi della famiglia nobiliare di Napoli.

Addentrandosi per le vie del centro storico di Melfi, tanti sono i palazzi ancora oggi visitabili. Appartenuti a nobili famiglie di diverse epoche, sicuramente degni di nota sono:

  • Palazzo Pierri
  • Palazzo Lancieri
  • Palazzo Araneo
  • Palazzo Aquilecchia
  • Palazzo Pastore
  • Palazzo Donadoni, sede del Museo Civico.

Tra tutti, particolarmente suggestivo da visitare è il Palazzo Vescovile. Sede del Museo Diocesano, si contraddistingue per le maestose sale affrescate e i rigogliosi giardini, location di eventi soprattutto durante la stagione estiva.

Melfi sotterranea

Se ti stai chiedendo cosa fare a Melfi con bambini, ti consiglio di visitare il sottosuolo della città poco distante dai Laghi di Monticchio (n.b. tra le cose da vedere vicino a Melfi in assoluto). Devi sapere che il borgo sorge su una serie di cunicoli e tunnel non tutti visitabili. Per quelli percorribili, l’accesso avviene da diverse parti della superficie. Questi percorsi sotterranei sono una testimonianza dell’esistenza di una Melfi ipogea su cui poi a strati è stata costruita la città attuale.

Ma cosa c’è nella Melfi sotterranea? Qui sono presenti antiche cantine oggi visitabili su prenotazione. Testimonianza molto forte di antichi mestieri oggi perduti, la più nota è quella di proprietà dei Mancusi. Databile tra il 1300 e il 1500, questa era una conceria di ebraica. Attualmente è conosciuta come Cantina Bassettieri, in ricordo dei commercianti di animali destinati alla produzione di pellame. 

L’accesso è dall’attuale Via Bagno attraverso una ripida scalinata scavata nella pietra. Arrivati sotto il manto stradale, si accede a tre grandi navate con ancora presenti le vasche per la lavorazione delle pelli. Sono presenti anche altre testimonianze come una croce incisa su una delle arcate.

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Melfi sotterranea

I luoghi religiosi

Tra le cose da vedere a Melfi sicuramente ci sono le sue chiese. Considera che molte di queste di epoca bizantina oggi non esistono più ma tante sono le testimonianze scritte in merito. Tra queste degna di nota è la Chiesa di San Nicola de la Platea. Ricostruita su un’altra dedicata all’omonimo santo, è stata per lungo tempo possedimento templare, così come l’attuale Chiesa di San Teodoro

Tappa obbligata nella visita della città di Melfi è la Cattedrale di Santa Maria Assunta. Devastata dai continui terremoti, ben poco resta della struttura originaria, a esclusione del campanile, esempio di stile romanico. Ricostruita secondo i canoni stilistici barocchi, conserva al suo interno documenti storico-artistici importanti come:

  • la bolla papale di Pio XII che la erige a basilica minore
  • una Madonna bizantina
  • interni lignei di età barocca

Esempio di chiesa di campagna è la Chiesa di San Rocco. Oggi questa è totalmente inglobata nella zona di Melfi definita Valleverde. Si contraddistingue per la sua semplicità architettonica sia nella facciata che negli arredi interni. 

Invece totalmente immersa nel centro storico è la Chiesa di Santa Maria ad Nives. Circondata dalle vie del passeggio, ospita manifestazioni importanti per i cittadini del paese. Particolare è la Festa delle Panedduzze che si svolge l’8 dicembre. Secondo la tradizione albanese, a ricordo del dogma dell’Immacolata Concezione, nei campi vengono sparsi piccoli pani azzimi per rendere fertile la terra. 

Le chiese rupestri

Se ti stai chiedendo cosa visitare nel Vulture Melfese, particolarmente affascinanti sono le chiese rupestri. Tra queste ti segnalo:

  • La Chiesa rupestre dello Spirito Santo. Collocata a 900 metri di altezza tra i boschi che circondano il Monte Vulture, ospita la statua della Madonna. Durante la festa di Pentecoste, viene portata in processione a ricordo della battaglia che si tenne tra francesi e spagnoli a Melfi. 
  • La Chiesa rupestre di Santa Margherita. Scavata nel tufo e immersa nella natura incontaminata, è decorata con bellissimi affreschi. È tra le più grandi e la sua decorazione pittorica è un chiaro esempio di pittura murale su calce e non direttamente su pietra.
  • La Chiesa rupestre di Santa Lucia dei Giaconelli. Situata nell’omonima contrada, è a metà strada tra Rapolla e Melfi e i suoi affreschi sono databili dopo l’Anno Mille.
  • La Chiesa rupestre della Madonna delle Spinelle. Resa famosa dall’Ariosto, è ricordata come luogo da cui sarebbe stata bandita la Prima Crociata. Attualmente è inglobata nel centro storico e si contraddistingue per la sua forma circolare e la copertura a cupola. Ciò ha fatto ipotizzare che la chiesetta facesse parte di un complesso architettonico più grande, la basilica di S. Stefano, luogo di ritrovo delle prime comunità cristiane della zona.  

Ma sapevi che alla domanda cosa vedere vicino Melfi posso indicarti anche altre località? Sicuramente per passare una vacanza all’insegna della natura incontaminata e del relax ti consiglio i Laghi di Monticchio. Mete da visitare sono anche le località lucane della provincia di Potenza come San Fele e le cascate per gli amanti della natura, Castelmezzano e Pietrapertosa, Palazzo San Gervasio e Maratea con il suo mare. 

Curioso di conoscere le altre perle della Basilicata? Continua a seguirci e viaggia con noi alla scoperta di questa regione inesporata.

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