Cosa mangiare a Melfi è la domanda che tantissimi turisti si pongono per trovare informazioni sulla cucina tipica della città della Basilicata. Meta di viaggi per la sua arte e cultura, visitare la città implica anche gustare le prelibatezze della tradizione enogastronomica fatta dalle migliori ricette.
In questa guida culinaria farai un viaggio alla scoperta delle bellezze di Melfi, trovando letteralmente pane per i tuoi denti. Attraverso un viaggio tra menù e ricette della cucina tipica da poter gustare durante eventi della tradizione melfese e lucana, farai una carrellata:
- dei migliori prodotti di Melfi;
- dei piatti tipici suddivisi tra primi, secondi e dolci.
Cosa assaggiare: i migliori prodotti di Melfi…
Per gli amanti della cucina tradizionale, Melfi è una delle città della Basilicata che ha tanto da offrire. La zona del Vulture dove sorge il piccolo borgo della provincia di Potenza, è circondato da castagneti. Studi recenti hanno confermato che è stato Federico II di Svevia a importare la castagna direttamente dalla Turchia, pochè rapito dalla bellezza del vulcano spento.
Da allora, il frutto orientale è festeggiato dal 1960 in tutte le sue declinazioni culinarie con la Sagra della Varola. É un evento che si svolge ad ottobre in cui la castagna è arrostita in un grande recipiente bucherellato chiamato Varola. Durante l’evento è degustata insieme ad altri prodotti tipici come l’Aglianico del Vulture. La tradizione vuole che siano le donne a dedicarsi alla raccolta. Si pensa che tra loro ci sia la reincarnazione di una fantasia amorosa che sedusse lo stupor mundi con un calzoncello all’Aglianico del Vulture. Il Marroncino di Melfi oggi è in attesa della denominazione IGP ed è ottima da consumare fresca. Per questo è ricercatissima per ricette pregiate come quella dei marron glacè.

…e della provincia di Potenza
Sicuramente da mangiare a Melfi durante la sagra o altri eventi enogastronomici sono le mozzarelle nei purazzi. Il prodotto caseario è avvolto nelle foglie di asfoledo per aromatizzarlo. Il tutto poi è accompagnato da salumi come la soppressata e da salsicce rigorosamente fatte in casa.
Da assaggiare in queste occasioni è anche il Pecorino di Filiano D.O.P. É un formaggio dal gusto forte, di origine ovina fatto stagionare in grotte di tufo o locali sotterranei tipici della regione lucana. Tra i formaggi, sicuramente di questo territorio è anche il Caciocavallo Podolico. Deve il suo nome al bovino originario della Podolia (Ucraina) importato poi in Basilicata. Famoso per la sua adattabilità, si contraddistingue per il suo latte ricco di proteine e grassi. Ma è la sua carne pregiata ad essere protagonista di varie ricette della cucina tipica di Melfi.
Tra le eccellenze dei prodotti tipici della Basilicata da assaggiare a Melfi c’è il pane rigorosamente di grano duro e cotto nel forno a legna. La pasta fresca, invece, è la regina indiscussa di molti primi piatti. Ad insaporire l’olio extravergine d’oliva Vulture DOP della qualità Cima di Melfi, ottenuta da uliveti cresciuti su territorio vulcanico del Vulture ricco di acque minerali.
Tipici della cucina lucana sono i peperoni cruschi, così definiti per la croccantezza assunta dopo l’essiccazione. Protagonista di tante ricette anche internazionali, è una varietà di peperone tipica della provincia di Potenza e oggi è prodotto IGP.
Dopo questa carrellata di prodotti, curioso di scoprire cosa mangiare a Melfi di tipico?
Cose da mangiare e bere a Melfi: i piatti tipici
A Melfi mangiare bene significa letteralmente godere dei piatti nella cucina tipica lucana. Le ricette melfesi, infatti, sono genuine e uniscono la tradizione ai prodotti tipici della regione.
I primi piatti da gustare in diversi ristoranti di Melfi sono a base di cucina povera e di pasta fresca. Tipiche del posto sono, infatti, le tagliatelle con le fave e gli strascinati con ricotta o peperoni cruschi. Tipica pasta assolutamente da assaggiare è la macquarnara, sorta di tagliolini ottenuti con un mattarello particolare e solitamente accompagnati da un buon sugo di carne.
A riscaldare le fredde sere invernali c’è la m’nestra mar’tat. Minestra a base di verze, cicoria e cotenne di maiale, la carne dell’animale è tipica dei secondi piatti. Tra questi c’è anche la cosiddetta pecora a cuturidd, così definita poiché la carne è fatta bollire in acqua salata.
Poiché nella cucina povera non si butta via niente, sicuramente a Melfi puoi gustare il pancotto alla melfitana. Preparato con del pane raffermo, questo è lessato con patate e rape e poi condito con un soffritto di olio, aglio e peperoncino.
Tipici della tradizione dolciaria lucana sono i calzoncelli di Melfi. Caratteristici della città federiciana, sono realizzati durante il periodo natalizio e sono dei biscotti ripieni generalmente con mandorle e cioccolato. Esistono diverse varianti, come quelli ripieni con la castagna, frutto tipico del melfese.
Se ti stai chiedendo cosa mangiare a Melfi di veramente tipico ti consiglio assolutamente di provare tutti i prodotti ottenuti dal famoso marroncino. Tra questi ci sono la birra di castagne, il gelato di marroni, la lasagna fatta con la farina di castagne e la crema di marroni. E non dimenticare a conclusione di pasto un assaggio del liquore di marroni.

I ristoranti per scoprire cosa mangiare a Melfi
Quindi dove mangiare a Melfi? Certamente tutti a base di piatti tipici, tanti sono i ristoranti nel cuore del centro storico. Fedele alla tradizione è la Trattoria Miseria & Nobiltà così come anche la Pizzeria delle Rose.
Per gustare degli ottimi secondi piatti a base di carne locale, nelle vicinanze della cinta muraria di Melfi c’è la Braceria Trattoria Rauseo. Stra-consigliato, invece, per assaggiare prodotti tipici locali in piatti dalla veste innovativa è il Jeans Restaurant.
Ma per godere di una vista panoramica della città mentre si gustano prelibatezze della tradizione? Poco distante da Melfi a sovrastare l’area del Vulture c’è l’Agriturismo Sant’Agata, ottimo per pranzi e cene all’insegna della cucina tipica del vulture melfese.
Il piccolo borgo lucano ha davvero tanto da offrire ai suoi visitatori per arte e cultura. Perchè non visitarla anche per le sue prelibatezze?